Sapremo ancora scrivere a mano tra qualche anno? Oppure computer, tablet e tastiere ci priveranno definitivamente della cara “vecchia” calligrafia?
Già oggi, nel 2017, in alcuni luoghi del mondo l’insegnamento del corsivo a scuola non è più obbligatorio. Ai piccoli viene insegnato a scrivere in stampatello e a trascorrere sulle tastiere il tempo risparmiato.
Nei paesi arabi e asiatici invece la calligrafia ha un valore culturale molto profondo, tanto che nelle scuole giapponesi e cinesi si affiggono in classe le migliori pagine di ideogrammi. Le lezioni di calligrafia inoltre si prolungano ben oltre i primi anni della scuola primaria e ci sono numerosi corsi di calligrafia per adulti.
Scrivere a mano è un’arte e rappresenta uno dei più immediati mezzi di espressione comunicativa. Non necessita di strumenti particolari, bastano carta e penna o addirittura un gessetto e una lavagna ma anche un legnetto e della sabbia. La scrittura a mano è come un’impronta digitale, personale ed unica.
Molti studi dimostrano che scrivere a mano coinvolge aree del cervello più vaste di quante invece ne coinvolge la scrittura digitale oltre al fatto che chi scrive a mano impara a leggere più velocemente, riesce ad esprimere più idee e concetti di chi invece usa una tastiera.
Scrittura a mano e digitale sono davvero in competizione?
A questa domanda c’è chi risponde un sì secco. E c’è invece chi sostiene che le due cose siano complementari, che il futuro della scrittura preveda che lettere su carta intestata e sms volanti, emoticon e appunti su Moleskin possano serenamente coesistere, anche se opposte.
Se ci pensiamo, effettivamente, la scrittura non è mai stata così potente e diffusa come da quando sono arrivati i computer. Scriviamo sempre. Mangiando, guidando, camminando. E a volte per farlo andiamo pure a sbattere.
I produttori di oggetti digitali oggi stanno investendo sempre di più nella ricerca sulla scrittura manuale. Prevedono che sarà la scrittura a mano, più della tastiera, l’interfaccia del futuro. Chissà, forse la scrittura manuale prospererà, anche se all’inchiostro e alla carta si affiancheranno sempre più penne digitali e superfici tecnologiche.
Insomma, scrivere a mano per ora non è fuori moda. Anzi.